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sabato 8 giugno 2013

THE BOYS #18 OUT NOW!


Fomento, gioia e distruzione allo stato puro! Gli eventi messi in moto negli ultimi numeri di The Boys si focalizzano brutalmente sull'attesissimo finale, uno spaventoso crescendo confezionato ad arte per tenerci incollati e palpitanti alle pagine di un numero da incorniciare. Un tripudio di sbudellamenti, decapitazioni, decervellamenti e mutilazioni come non se ne vedeva da un pezzo su questi lidi. Oh, e un colpo di scena decisamente spiazzante. Vediamo molto brevemente di cosa tratta questa serie, per i pochi eremiti che non conoscono la strana creatura di Garth Ennis.
Quella dei Boys è una squadra che si occupa di tenere sotto controllo i supereroi per conto della CIA. Dietro l'immagine patriottica e benevola dei super, diffusa capillarmente dalla multinazionale Vought-American che ne detiene i diritti commerciali, si cela infatti una banda di psicotici, tossici, sessuomani e disadattati di ogni specie, dotati artificialmente di superpoteri mediante la somministrazione di un composto chimico segreto (il "Composto V"). La squadra dei Boys di Billy Butcher, composta dal Francese, Latte Materno, la Femmina della Specie e Mallory, non va per il sottile quando si tratta di raddrizzare i bastardi in calzamaglia, decimandone le fila con violente rappresaglie condite da prese per il culo da sbellicarsi.
Quando all'ignaro scozzese Hughie viene per errore maciullata la fidanzata da A-Train (un super del gruppo dei Sette), Butcher lo introduce al mondo dei Boys, iniettandogli il Composto V e mostrandogli il vero volto della Vought-American e delle sue nefaste creazioni...
Sostanzialmente The Boys è una storia di vendetta, quella di Butcher in primo luogo, così come quella di Hughie (modellato sulle fattezze dell'attore Simon Pegg); si tratta di due personaggi complementari, caratterialmente opposti, che condividono una grave perdita a causa dei sadici trastulli dei Super.Tuttavia ciò che rende grandioso questo fumetto è la devastante satira ai danni della cultura supereroistica, cosa che fece naturalmente inorridire DC Comics, che infatti cedette di buon grado la serie a Dynamite Entertainment, dopo appena sei numeri dall'inizio delle pubblicazioni. Lo schema di genere è completamente ribaltato: i supereroi sono perversi e abbietti, i loro fan solo statistiche a usufrutto delle corporation, i normali esseri umani sono giocattoli da spremere e scopare all'infinito durante le orge degli insaziabili superuomini. Anni di cinema che cerca di propinarci il supereroe conflittuale e problematico vengono spazzati via da un semplice constatazione: da grandi poteri derivano peggiori bestialità. E a me va benissimo, che non sono mai stato un gran lettore di supereroi, pur riconoscendone tutti i meriti culturali e le persecuzioni che ha dovuto sopportare. La serialità però non la digerisco. Le vendite crollano e poi lo vedi cosa succede, devi fare i revamp, i crossover, gli outing, i fisting per tenere sveglio un pubblico anestetizzato, e in questo The Boys picchia sodo, va a stuzzicare quel nervo scoperto con un piede di porco. L'industria del fumetto strizza i brand fino a cavarne ogni stilla di magia in nome del profitto: ricordate cosa fecero a Lobo? Ennis tiene duro e rimane 100% hardcore per tutti i 18 volumi, pur con qualche calo di tono qua e là, sistemato ad hoc per allungare la broda. Beh, anche Preacher s'impantanava a tratti, ma pochi si sono lamentati. Lo sceneggiatore irlandese ridicolizza malamente i suoi bersagli, dal funzionario della CIA feticista degli handicap, al vicepresidente degli Stati Uniti visibilmente subnormale che richiede pompini a gran voce, alle famiglie bigotte che partecipano ai raduni religiosi di facciata organizzati dalla Vought. Non lesina su gore e dettagli pornografici, presenti in dosi da cavallo: tutta roba ovviamente mai vista nelle classiche saghe Marvel/DC. Il risultato è un adrenalinico, folle spettacolo per stomaci foderati con setole di suino. Ne verrebbe senza dubbio fuori un gran bel serial tv (l'idea c'era...), visto anche il successo di esperimenti analoghi, alla Misfits per intenderci. Meno fiducia ripongo nell'idea di un film, ma sarei ben felice di essere smentito.
The Boys #18, penultimo numero (negli Stati Uniti la serie è già conclusa): dopo alcuni spin-off che indagano le origini della missione e il passato di Butcher e compagni, le trame convergono sullo scontro finale tra i Boys e i Super, radunati a Washington da un folle Patriota. Butcher si getta nella mischia pronto ad assaporare la sua vendetta, ignaro di cosa veramente lo stia attendendo in agguato assieme al suo peggior nemico..
Ancora un volume ci separa dunque dalla fine: nell'attesa, ecco la splendida, eloquente copertina del prossimo numero.


Arte. Chi può davvero definirla?

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