Fomento, gioia e distruzione allo stato
puro! Gli eventi messi in moto negli ultimi numeri di The Boys si
focalizzano brutalmente sull'attesissimo finale, uno spaventoso
crescendo confezionato ad arte per tenerci incollati e palpitanti
alle pagine di un numero da incorniciare. Un tripudio di
sbudellamenti, decapitazioni, decervellamenti e mutilazioni come non
se ne vedeva da un pezzo su questi lidi. Oh, e un colpo di scena
decisamente spiazzante. Vediamo molto brevemente di cosa tratta
questa serie, per i pochi eremiti che non conoscono la strana
creatura di Garth Ennis.
Quella dei Boys è una squadra che si
occupa di tenere sotto controllo i supereroi per conto della CIA.
Dietro l'immagine patriottica e benevola dei super, diffusa
capillarmente dalla multinazionale Vought-American che ne detiene i
diritti commerciali, si cela infatti una banda di psicotici, tossici,
sessuomani e disadattati di ogni specie, dotati artificialmente di
superpoteri mediante la somministrazione di un composto chimico
segreto (il "Composto V"). La squadra dei Boys di Billy Butcher,
composta dal Francese, Latte Materno, la Femmina della Specie e
Mallory, non va per il sottile quando si tratta di raddrizzare i
bastardi in calzamaglia, decimandone le fila con violente
rappresaglie condite da prese per il culo da sbellicarsi.
Quando all'ignaro scozzese Hughie viene
per errore maciullata la fidanzata da A-Train (un super del gruppo
dei Sette), Butcher lo introduce al mondo dei Boys, iniettandogli il
Composto V e mostrandogli il vero volto della Vought-American e delle
sue nefaste creazioni...
Sostanzialmente The Boys è una storia
di vendetta, quella di Butcher in primo luogo, così come quella di
Hughie (modellato sulle fattezze dell'attore Simon Pegg); si tratta
di due personaggi complementari, caratterialmente opposti, che
condividono una grave perdita a causa dei sadici trastulli dei Super.Tuttavia ciò che rende grandioso
questo fumetto è la devastante satira ai danni della cultura
supereroistica, cosa che fece naturalmente inorridire DC Comics, che
infatti cedette di buon grado la serie a Dynamite Entertainment, dopo
appena sei numeri dall'inizio delle pubblicazioni. Lo schema di genere è completamente
ribaltato: i supereroi sono perversi e abbietti, i loro fan solo
statistiche a usufrutto delle corporation, i normali esseri umani
sono giocattoli da spremere e scopare all'infinito durante le orge
degli insaziabili superuomini. Anni di cinema che cerca di propinarci
il supereroe conflittuale e problematico vengono spazzati via da un
semplice constatazione: da grandi poteri derivano peggiori
bestialità. E a me va benissimo, che non sono mai stato un gran
lettore di supereroi, pur riconoscendone tutti i meriti culturali e
le persecuzioni che ha dovuto sopportare. La serialità però non la
digerisco. Le vendite crollano e poi lo vedi cosa succede, devi fare
i revamp, i crossover, gli outing, i fisting per tenere sveglio un
pubblico anestetizzato, e in questo The Boys picchia sodo, va a
stuzzicare quel nervo scoperto con un piede di porco. L'industria del
fumetto strizza i brand fino a cavarne ogni stilla di magia in nome
del profitto: ricordate cosa fecero a Lobo? Ennis tiene duro e rimane
100% hardcore per tutti i 18 volumi, pur con qualche calo di tono qua
e là, sistemato ad hoc per allungare la broda. Beh, anche Preacher
s'impantanava a tratti, ma pochi si sono lamentati. Lo sceneggiatore
irlandese ridicolizza malamente i suoi bersagli, dal funzionario
della CIA feticista degli handicap, al vicepresidente degli Stati
Uniti visibilmente subnormale che richiede pompini a gran voce, alle
famiglie bigotte che partecipano ai raduni religiosi di facciata
organizzati dalla Vought. Non lesina su gore e dettagli pornografici,
presenti in dosi da cavallo: tutta roba ovviamente mai vista nelle
classiche saghe Marvel/DC. Il risultato è un adrenalinico, folle
spettacolo per stomaci foderati con setole di suino. Ne verrebbe
senza dubbio fuori un gran bel serial tv (l'idea c'era...), visto
anche il successo di esperimenti analoghi, alla Misfits per
intenderci. Meno fiducia ripongo nell'idea di un film, ma sarei ben felice di essere smentito.
The Boys #18, penultimo numero (negli
Stati Uniti la serie è già conclusa): dopo alcuni spin-off che
indagano le origini della missione e il passato di Butcher e
compagni, le trame convergono sullo scontro finale tra i Boys e i
Super, radunati a Washington da un folle Patriota. Butcher si getta
nella mischia pronto ad assaporare la sua vendetta, ignaro di cosa
veramente lo stia attendendo in agguato assieme al suo peggior
nemico..
Ancora un volume ci separa dunque dalla
fine: nell'attesa, ecco la splendida, eloquente copertina del prossimo numero.
Arte. Chi può davvero definirla?
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